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Contributi «Get Going!» 2023

Anche quest’anno il bando di concorso per un contributo «Get Going!» è stato accolto molto bene. Oltre 220 dossier provenienti da tutte le parti del Paese e da tutti i generi sono stati presentati alla nostra giuria di esperti. Dopo aver esaminato tutti i dossier, la giuria ha deciso di sostenere i seguenti musicisti per le loro visioni artistiche con un contributo «Get Going!» di CHF 25’000.- ciascuno. Congratulazioni ai beneficiari!

LUCA FORCUCCI

Luca Forcucci ⎥ Foto ©Nicola Noventa


Luca Forcucci è un artista, compositore e studioso. Nella sua ricerca indaga le relazioni percettive tra il sonoro e lo spaziale, esplorando l’inudibile e gli aspetti cognitivi inerenti ai paesaggi interiori. Questa esplorazione comporta esperienze di ascolto immersivo (profondo) in luoghi diversi come la Foresta Amazzonica, il Sudafrica, il Ghana, le Isole Lofoten e le Città Alfa. Inoltre, collabora con le neuroscienze per comprendere meglio gli aspetti cognitivi dei meccanismi di ascolto. I processi associati all’apprendimento automatico comportano pregiudizi ed errori, derivanti dalla soggettività introdotta dagli esseri umani. Inoltre, nel campo della musica, quelli che possono apparire come errori non sono intrinsecamente tali; piuttosto, rappresentano nuove potenziali direzioni che un’opera può prendere. Nel suo progetto «Not Always Human(s): Landscapes Perception and Architecture», per il quale ha ricevuto un contributo «Get Going!», Luca Forcucci approfondisce domande quali: Cosa ci si può aspettare da un’architettura sonora quando le intuizioni dell’apprendimento automatico, della cognizione e degli errori vengono applicate ad essa? Come potrebbero emergere nuove esperienze?
lucaforcucci.com


MONTE MAI

Monte Mai ⎥ Foto ⓒPeter Hauser


I Monte Mai sono un trio pop psichedelico fondato nel 2020 dalla cantante, originaria di Grenada, Anais Schmidt insieme ai due musicisti ticinesi Fabio Pinto (chitarra) e Fabio Besomi (basso).  Il progetto, che è valso loro un contributo «Get Going!», nasce dall’esigenza di approfondire la tensione musicale tra Nord e Sud, con l’obiettivo di coniugare da un punto di vista estetico le radici e le influenze culturali della musica latina e germanica. L’intento del trio è dunque quello di gettare un ponte tra le melodie tradizionali del repertorio musicale italiano e gli elementi ritmici della cosiddetta «musica cosmica» del krautrock tedesco.  L’elemento di contaminazione gioca un ruolo importante per ottenere, da ultimo, una commistione di pop esotico, «musica cosmica», opera, jazz ed elettronica in uno spazio stilisticamente libero.
montemai.com


NICULIN JANETT

Niculin Janett ⎥ Foto ⓒXaver Rüegg


Niculin Janett è compositore, suona il sassofono e, come seconda occupazione, anche il clarinetto e il flauto. Janett è uno dei musicisti più versatili dell’attuale scena jazz svizzera. Nel 2015 ha fondato a Brooklyn il Niculin Janett Quartet feat. Rich Perry, ma infiltra anche standard e il Great American Songbook nei duo Janett/Schraff e The Sad Pumpkins, oltre a fondere jazz e Ländler nella formazione di musica folk (C’est si) B.O.N. Nel 2021, insieme al Niculin Janett Ensemble, è riuscito ad accostare musica folk, jazz e classica in un’innovativa suite in nove parti con «Rêveries Dansantes».  Grazie al contributo «Get Going!», Janett potrà utilizzare per tre mesi uno studio di composizione a New York City per esplorare tecniche di esecuzione alternative, espansioni armoniche e nuovi elementi melodici e ritmici.
niculinjanett.ch


NICK FURRER

Nick Furrer ⎥ Foto ⓒSilvio Zeder


Dopo quattro album con la sua one-man band «Haubi Songs» e numerose collaborazioni, il cantautore e polistrumentista lucernese Nick Furrer ha raggiunto una svolta artistica. Ora vuole ampliare il suo universo musicale chiamando nuovi musicisti. Con questo desiderio di apertura, vuole abbattere gli stereotipi, sia sul palco che in studio, sfidando le strutture e le strategie di una band. Il contributo «Get Going!» permetterà a Nick Furrer, che di recente ha iniziato a scrivere in diverse lingue, di intensificare gli scambi con persone provenienti da tutti i settori della musica e di portare avanti il riorientamento di «Haubi Songs», creando forse anche una band live di polistrumentisti.
redbrickrecords.ch/haubi-songs


FRÄULEIN LUISE

Fräulein Luise ⎥ Foto ⓒFräulein Luise


I Fräulein Luise sono una giovane band indie-pop di Zurigo i cui brani, cantati in tedesco o in dialetto, riescono a coniugare con disinvoltura musica ballabile e temi di rilevanza sociale.  Il quartetto, composto da Olivia Merz, Paula Scharrer, Aliosha Todisco e Paul Studer, esiste solo dal 2021, ma ha raggiunto ben presto uno status di culto sul panorama musicale grazie al loro eclettico mix di generi diversi, dall’indie al pop, fino al rock e al jazz.  Il contributo «Get Going!» rappresenta un vero investimento nel futuro di questa band, che in futuro potrà perseguire idee creative, discutere e sperimentare nuovi approcci in condizioni analoghe a quelle di un laboratorio, come mai prima d’ora. In qualità di artisti attivi FINTA, coglieranno quest’occasione anche per costruire la propria rete personale e riattivare il loro progetto podcast «Störfrequenz», che affronta il tema dell’essere donna sulla scena musicale svizzera dominata dagli uomini.
fraeulein-luise.ch


ANNA HIRSCH

Anna Hirsch ⎥ Foto ⓒMaria Jarzyna


Anna Hirsch, di Basilea, è compositrice, musicista e performer.  Fa parte del duo art-pop Fleeb e del quintetto jazz Ikarus.  Ha inoltre partecipato a numerose produzioni teatrali, nonché al progetto internazionale SOFIA (Support Of Female Improvising Artists).  Il suo variegato bagaglio di esperienze costituisce ora il punto di partenza per i suoi futuri intenti.  Con il progetto solista intitolato MARIA RIA, l’artista mira a sfruttare gli spunti acquisiti nel corso degli ultimi anni per realizzare le proprie visioni artistiche. MARIA RIA si propone di creare uno spazio per l’impertinenza, la vulnerabilità e, soprattutto, la personalità giocosa che alberga nell’artista e in ognuno di noi. Il contributo «Get Going!» non solo permette ad Anna Hirsch di comporre e produrre nuova musica, ma anche di sviluppare, insieme a un team artistico, un’estetica visiva che affianca e amplia la musica e che si riflette altresì nello spettacolo dal vivo, nel design del palco, nelle luci, nell’abbigliamento, nelle opere d’arte e nei video.
anna-hirsch.com


CHRISTOPH TRUMMER

Trummer ⎥ Foto ⓒBenedikt Schnermann


Christoph Trummer è cantautore e autore. Per Trummer, dall’album «Heldelieder» del 2014, la scrittura letteraria diviene un tutt’uno con la sua attività di compositore e musicista. Che si tratti di migrazione, come nel già citato «Heldelieder», o di famiglia, come in «Familienalbum» del 2020,  questa duplicità artistica consente a Trummer di esplorare le tematiche di cui si occupa in modi diversi.  Attualmente sta lavorando a due progetti contemporaneamente, per i quali ha ricevuto un contributo «Get Going!»:  «In die Welt kommen» è un progetto di libro in cui utilizza le sue esperienze di musicista a New York per riflettere sulle sue origini svizzere protette.  «Glaubensbekenntnisse», il secondo progetto, approfondisce la questione di come i vari credo plasmino le nostre vite, sulla scorta di aspetti spirituali, scientifici, politici ed emotivi.  Il confronto dell’artista con questo tema variegato sarà documentato da conversazioni (podcast), per poi culminare da ultimo in un libro e in nuove canzoni.
trummeronline.ch

Mario Batkovic: tra orizzonti inesplorati

Serie di ritratti «Get Going!» 2022

Mario Batkovic ⎪ Foto ⓒRob Lewis


Mario Batkovic è ricercatore sonoro, giocoliere dei suoni, inventore, compositore e polistrumentista. La ricerca di suoni inediti richiede tempo, molto tempo. Non solo, ma anche per questo motivo la FONDATION SUISA lo sostiene con un contributo «Get Going!».

«Di fatto» afferma Mario Batkovic, «la fisarmonica non è uno strumento da palcoscenico per il grande pubblico. Ma con quello», e indica ridacchiando il suo amplificatore fatto in casa, «funziona alla grande!» Immerso nello splendore del suo creatore, il suo santuario al PROGR di Berna trema, procurando la pelle d’oca all’ascoltatore. Ma quello che il suo laboratorio ha da offrire non finisce qui: oltre ad un angolo per le registrazioni in studio, ospita praticamente tutto ciò che è in grado di generare suoni – da un pianoforte preparato a uno spazzolino elettrico con cui ottenere suoni percuotendo i piatti della batteria. Batkovic parla con entusiasmo dei suoi strumenti, con i quali armeggia costantemente per ricavarne dei suoni. «I suoni», dichiara, «sono tutti già presenti. E se li si tratta amorevolmente, vengono a te.» La musica, continua l’artista bernese, non si può inventare da zero. «Ma posso sempre provare a creare nuove cose con quello che già esiste.» Batkovic si definisce un visionario professionista: «Cerco di trasformare in realtà ciò che esiste nella mia testa.»

Di origine bosniaca, si è trasferito in Svizzera con la famiglia a seguito delle turbolenze nei Balcani. All’epoca, Batkovic aveva undici anni. Già nel suo Paese natale aveva incessantemente suoni in mente, che rendeva udibili con la sua fisarmonica. «La fisarmonica rappresentava un’alternativa alla società consumistica, fungendo da jukebox, DJ, entertainer solista.» Ecco perché si è mantenuto sempre fedele a questo strumento fino ad oggi. «In realtà», replica, «è la fisarmonica ad essermi rimasta fedele.»

Il suo rapporto con i suoni e gli strumenti denota l’umiltà con cui Batkovic si accosta alla musica. La sua aspirazione di integrità nei confronti dei propri suoni è tale da imporgli di sopportare con sofferenza qualsiasi novità. «Non per niente si chiama passione», afferma sorridendo.

Ha studiato all’Hochschule für Musik, Theater und Medien Hannover (Scuola universitaria di musica, teatro e media di Hannover) e all’Accademia di Musica di Basilea. Ma sia in queste rinomate università che sulla scena bernese, Batkovic si è spesso sentito e tuttora si sente un outsider. E questo perché la sua musica non rientra in nessuna categoria. Batkovic è in grado di fare punk, poesia, ambient, noise, metal o musica sacra, ma nessuno di questi generi si applica a lui appieno, o, piuttosto, egli si identifica in tutti loro allo stesso tempo per quanto concerne il suo atteggiamento nei confronti della musica. Nel maggio 2024 eseguirà nuovi brani insieme all’Orchestra Sinfonica di Berna. Nei media internazionali come «Rolling Stone», Batkovic viene celebrato come un grande avanguardista per la varietà del suo repertorio: compone colonne sonore per il cinema, pubblica album da solista per un’etichetta britannica indipendente e scrive musica per orchestra, videogiochi e band come gli Stiller Has. Ma alla fine, non importa quando, dove, come e per cosa viene creata la musica. Lei è parte di un tutto più grande. Il risultato di un fantasista professionista, di un fanatico, di qualcuno che rende udibile l’inudibile e che dice di sé: «Non cerco di ritrovare me stesso attraverso la musica, cerco di non perdermi in essa.» 

«Ma», continua Batkovic, «spesso le persone dimenticano che ogni nuovo progetto richiede un’enorme quantità di tempo.» Il tempo è la risorsa più importante per un ricercatore come lui, che preferisce muoversi su un terreno non ancora battuto. È particolarmente lieto di aver ottenuto due contributi indipendenti l’uno dall’altro: prima il contributo «Get Going!» della FONDATION SUISA, poi il Premio svizzero di musica.

Un uomo con la fisarmonica nel bel mezzo del XXI secolo tecnologico – forse si tratta davvero di un anacronismo, e come tale non automaticamente degno, in tempi come questi, di un posto fisso nell’arte contemporanea: «Può darsi che ci siano state e ci siano sempre persone che si sono trovate al posto giusto al momento giusto con lo strumento giusto. Per me non è stato così. Prima dovevo creare il mio mondo.» In quest’ottica, Batkovic si pone nei confronti del contributo della FONDATION SUISA e del Premio svizzero di musica con ancora maggiore umiltà e gratitudine. 

Inoltre, preferisce entusiasmarsi per gli altri piuttosto che parlare di se stesso. E pertanto, alla fine della conversazione, non perde l’occasione di elogiare il suo più grande eroe, l’«anarchico» Ludwig van Beethoven e le sue rivoluzionarie sonate per pianoforte: «Una vita intera non è sufficiente per immergersi completamente in questi 32 capolavori prodigiosi.»

Rudolf Amstutz


batkovic.com

Ritratto arttv
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MARIO BATKOVIC

10.01.2024


Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali. Con cadenza mensile, presentiamo individualmente gli otto destinatari del premio «Get Going!» 2022.

Cégiu: In dialogo con gli altri e con il proprio corpo

Serie di ritratti «Get Going!» 2022

Cégiu ⎪ Foto ©Gian Marco Castelberg

L’orecchio come microfono e strumento, il cervello come mixer e il corpo come subwoofer percepibile individualmente: con il suo nuovo progetto «Coiled Continuum», Céline-Giulia Voser, alias Cégiu, mira a rendere la musica percettibile fisicamente. La FONDATION SUISA la sostiene con un contributo finanziario «Get Going!».

Nella musica di Cégiu, la struttura della superficie viene utilizzata solo per breve tempo, unicamente nei primi secondi di una canzone, quando entra in contatto per la prima volta con le orecchie dell’ascoltatrice o dell’ascoltatore. Dopodiché, la musica si trasforma in un vortice, in un labirinto complesso, intrecciato e tortuoso, che si fa strada nel profondo del subconscio dell’ascoltatore e gioca con le emozioni. Cégiu ha nel frattempo affinato la sua arte in tre album: in «Skinny Souls» (2016), «Restless Roots» (2019) e «Glowing Goodbyes» (2021) non solo fa crollare la Torre di Babilonia attraverso l’uso di idiomi diversi, bensì crea incessantemente nuovi intrecci acustici, ancora più sofisticati, in grado di innescare stimoli inediti sulla tastiera emotiva. È in questo modo che la 39enne della Svizzera centrale, con radici friulane e romande, riesce nell’impresa di trasferire anche ad altri la catarsi insita nella sua musica.

In «Restless Roots», una delle sue canzoni s’intitola «Il Silenzio – n’existe pas» e contiene praticamente tutti gli elementi distintivi di una composizione di Cégiu: il silenzio che non esiste l’ha vissuto in prima persona, quando la famiglia si è trasferita da un luogo insuperabile in termini di rumore del traffico a un caseggiato confinante con il parco di un castello. «Improvvisamente», riferisce Cégiu, «sono riuscita a sentire il mio stesso corpo, il suono del sangue che scorreva nelle mie orecchie.» L’angoscia che fa seguito a questa constatazione è trasposta a livello vocale in sussurri e urla e supportata verbalmente in quattro lingue. «Crescendo in una famiglia multilingue, mi sono accorta ben presto che certi stati d’animo o sentimenti si possono esprimere in modo più marcato in una data lingua rispetto a un’altra.» In «Dream on mon coeur», l’artista sussurra sulle note di un violoncello alienato, in un ciclo infinito, che vaga attraverso tutti gli stati fisici nel corso del brano.

L’effetto della musica sul nostro cervello, sul nostro corpo – anche di questo si occupa Cégiu nel suo attuale progetto, per il quale è sostenuta dalla FONDATION SUISA con un contributo «Get Going!». Il nome da lei scelto, «Coiled Continuum», la dice lunga: all’interno di questo continuum chiuso e in costante rotazione, Cégiu mira a collaborare con altri artisti creativi, trasmettendo per un’ulteriore elaborazione ciò che è già stato creato ad altri, che poi a loro volta restituiscono il risultato a Cégiu. 

«L’immagine di una spirale in continua rotazione mi affascina», dichiara. «Vorrei incorporare questo approccio a tutti i livelli del progetto, nei miei processi lavorativi, nelle collaborazioni, ma anche sul piano dell’accoglienza. Un eterno andirivieni, anche in riferimento all’effettivo principio alla base della nostra esistenza.» Cégiu è già in contatto con la musicista e produttrice Anna Murphy e con il poeta Slam Dominique Macri, ma anche con il fotografo Gian Marco Castelberg e, per il visual concept, con Bartholomäus Zientek. Ne seguiranno altri. «Poiché viviamo in un mondo fortemente influenzato dalle immagini, sono anche alla ricerca di uno scambio interdisciplinare.»

Dal punto di vista dei contenuti, il progetto ruota attorno al tema della percezione psicoacustica, di cui si è occupata assiduamente la compositrice e artista di installazioni Maryanne Amacher (1938–2009). «L’orecchio», spiega Cégiu, «non è soltanto in grado di percepire i suoni, ma anche di generarli in autonomia, con un processo innescato mediante uno stimolo.» Lo scopo è stimolare l’orecchio e il cervello a sviluppare propri suoni durante l’ascolto della musica: «Per dare vita a una nuova esperienza corporea che renda la musica percettibile fisicamente.» E non solo durante lo streaming della musica (con le cuffie), ma anche dal vivo: «Il mio sogno sarebbe quello di poter sfruttare lo spazio e il comportamento delle persone in modo tale che a loro volta mi influenzino sul palco e il pubblico diventi parte della band.» Come in tutte le opere di Cégiu, i ritmi giocano un ruolo fondamentale. «Per «Restless Roots» l’artista ha usato il rumore delle rotelle delle valigie, in «Glowing Goodbyes» quello degli insetti, e ora i rumori di sottofondo della bocca, percepibili durante i messaggi vocali, che vanno a comporre la ritmica complessa della musica.

Anche se il risultato di «Coiled Continuum» è destinato a divenire un lavoro completo sotto forma di album, Cégiu vuole utilizzare le opzioni digitali disponibili per una sorta di «Audio Diary» durante il processo lavorativo. Questa visibilità consente il confronto con gli altri e diventa pertanto a sua volta parte del continuum.Una simile modalità di lavoro, l’intensa concentrazione sul tema – tutto ciò richiede tempo e denaro. «Questa forma di sostegno della FONDATION SUISA, che non prevede risultati o tempistiche da definirsi a priori, consente un margine d’azione inimmaginabile, in cui ci si può anche concedere qualche rischio», afferma Cégiu descrivendo i vantaggi di «Get Going!». In altre parole, l’unico approccio possibile per impegnarsi a fondo senza pressioni dall’esterno.

Rudolf Amstutz


www.cegiu.com

Ritratto arttv
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CÉGIU

17.10.2023


Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali. Con cadenza mensile, presentiamo individualmente gli otto destinatari del premio «Get Going!» 2022.

Wurmbaslehuufe.ch ⎪ «Get Going!» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021

Christoph «Sirgel» Hartmann ⎪ Foto ©Reto Martin


Christoph «Sirgel» Hartmann & Niculin Janett: wurmbaslehuufe.ch
I tre musicisti turgoviesi Christoph “Sirgel” Hartmann, Roland Hofer e Niculin Janett hanno composto una melodia popolare con un semplice accompagnamento di accordi per ciascuna delle 80 comunità turgoviesi. Queste composizioni sono disponibili gratuitamente come spartiti e file audio privi di copyright sulla piattaforma Internet wurmbaslehuufe.ch. Questa piattaforma online vuole essere un punto d’incontro e d’informazione sia per il grande pubblico che per gli operatori culturali che desiderano ampliare il proprio orizzonte sulla musica popolare svizzera.

Progetti:
wurmbaslehuufe.ch
Lien vers site Christoph Hartmann
sirgelsound.ch
Link vers site Niculin Janett:
niculinjanett.ch


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.

Omni Selassi│«Get Going!» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021

Omni Selassi ⎪ Foto ⓒFlorianGuntesweiler


Omni Selassi (Rea Dubach) ringrazia: «La gioia dell’onore è così grande che il senso dell’equilibrio non funziona quasi più normalmente, su, giù: hm. Cosa fare con 25 valigie piene di dollari? Continueremo come prima, solo meglio. Ora possiamo comprare un autobus della Toyota o della Mitsubishi, che possono essere riparati in tutto il mondo. Possiamo registrare un secondo album mentre il primo non è ancora uscito. Inoltre, il numero con la lista della FONDATION SUISA ci fa sentire come se firmassimo ogni volta un assegno bancario – fantastico».
omniselassi.com


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.

Lucia Cadotsch│«GET GOING!» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021

Lucia Cadotsch ⎪ Foto ⓒDovile Sermokas


Lucia Cadotsch / LIUN + The Science Fiction Orchestra
«Dopo essermi concentrato negli ultimi anni con il mio trio “Speak Low” – insieme al bassista Petter Eldh e al sassofonista Otis Sandsjö – sul nostro lavoro di musica da camera, ho sentito il bisogno di esplorare le possibilità sonore e compositive di un grande ensemble. Sono quindi molto impaziente di comporre e registrare nuovo materiale per un album orchestrale il prossimo anno, in collaborazione con il produttore Wanja Slavin. Inoltre, spero che la collaborazione con molti artisti interessanti dia vita a un nuovo ensemble che si svilupperà e fiorirà continuamente e si esibirà in concerto.»
luciacadotsch.com
youtube.com/watch?v=OQ7ETYq0Ksg

Ritratto arttv
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LUCIA CADOTSCH

30.12.2022


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.

René Desalmand│«Get Going!» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021

René Desalmand ⎪ Foto ⓒIllustrate Magazine


«However, Lump200’s directionless universe leads you back to yourself.»
Così Forced Exposure descriveva la musica del progetto beats & lyrics di René Desalmand negli anni Novanta. Parallelamente al prossimo album Lump200, Desalmand sta sviluppando insieme a dei partner un’applicazione web che invita le persone a produrre contenuti audio in modo aperto, collettivo e pubblico. L’album stesso diventa così una forma aperta. La partecipazione e la separazione tra palco e pavimento nello spazio digitale vengono messe in discussione. René Desalmand è un sassofonista che compone e produce musica per radiodrammi e installazioni e sviluppa opere transdisciplinari.

René Desalmand è sassofonista, compositore e produttore di musica per installazioni e radiodrammi, nonché sviluppatore di lavori transdisciplinari.
desalmand.com
lump200.com


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.

Daniel Zea│«Get Going!» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021

Daniel Zea ⎪ Photo ⓒDaniel Zea


Il designer, sound artist e compositore Daniel Zea lavora con performance, sistemi di registrazione del movimento, armeggi elettronici, realtà aumentata, video e immagini generate al computer. Le sue opere più recenti si concentrano sulla fragilità dell’essere umano di fronte alla tecnologia. Offrono così uno specchio tra il virtuale e il reale, con l’essere umano sempre al centro. A volte questa riflessione sfocia in una poetica sociale o politica. Il suo progetto mira a esplorare ulteriormente questa fragilità, utilizzando il proprio avatar 3D per creare una sorta di video-commedia nera autobiografica. È co-direttore dell’Ensemble Vortex di Ginevra e insegna interattività alla HEAD.
danielzea.org


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.

Imelda Gabs│«Get Going» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021

Imelda Gabs ⎪ Foto ⓒEye Attraction


Artisti come Imelda Gabs sono la ragione per cui il pop non passa mai di moda e si muove sempre al passo con i tempi. Di origini belghe e congolesi, Imelda Gabs è cresciuta a Losanna, in Svizzera, dove ha imparato fin da piccola a suonare il pianoforte, il violino e a cantare. Dopo una movimentata carriera teatrale e musicale con il debutto a 14 anni al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, due esibizioni al prestigioso Montreux Jazz Festival, la partecipazione al progetto Proxima di Docks a Losanna e due singoli/clip autoprodotti pubblicati nel 2020 e nel 2021, si dedica ora alla produzione del suo primo album che, proprio come la sua carriera, vuole essere audace e sorprendente.
imeldagabs.com


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.

Melodies In My Head│«Get Going!» 2021

Serie di ritratti «Get Going!» 2021


Daniel Jakob & Thomas Burkhalter: Melodies In My Head – Musica pop sulla base di interviste
Con il loro nuovo duo, Melodies In My Head, il musicista Daniel Jakob e l’etnologo e artista audiovisivo Thomas Burkhalter vogliono sviluppare testi di canzoni e melodie a partire da dichiarazioni rilasciate nelle interviste per trarne canzoni e tracce. Melodies In My Head riunisce etnografia, giornalismo e arte creando una nuova musica pop orecchiabile e profonda. Burkhalter e Jakob hanno già lavorato insieme con successo su vari progetti, tra cui: «Clash Of Gods» (con Christophe Jaquet), un teatro multidisciplinare; la serie di podcast  «Gqom Edits» (con Marcel Gschwend aka Bit-Tuner – nominato per il Prix Europa); la serie di podcast «Timezones» (in collaborazione con il Goethe Institute).
facebook.com/daniel.jakob.96
facebook.com/dejotdejot/
mouthwateringrecords.com/


«Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali.