Serie di ritratti «Get Going!» 2022
La cantante Simone Felber sta lavorando a numerosi progetti per rendere la musica folk svizzera adatta al presente. E con il contributo «Get Going!» che le è stato assegnato, ora vuole anche far rivivere la danza della morte.
Si è avvicinata tardi alla musica folk. In realtà solo durante gli studi alla Scuola universitaria di musica di Lucerna. Lì Simone Felber ha incontrato Adrian Würsch, suonatore di Schwyzerörgeli, e il bassista Pirmin Huber, con i quali oggi forma il trio «Simone Felbers iheimisch». Prima di allora, era attiva soprattutto nella musica classica, ed è stata la partecipazione al coro molto cantabile, dedicato alla musica contemporanea, a lasciare il segno su di lei. Da cittadina che ama la natura, la lucernese ha scoperto nella musica folk qualcosa che le si addice personalmente: «Nella musica cerchiamo sempre la perfezione. Ma mentre la musica classica si basa sull’idea perfetta di suono, il jazz e la musica popolare offrono l’opportunità di trovare il proprio suono unico.»
Questo suono unico si manifesta non solo nel trio «Simone Felbers heimisch», ma anche in numerosi altri progetti, come il quartetto femminile «famm» o come direttrice del coro «Echo vom Eierstock». Il mezzosoprano di formazione non si preoccupa solo di trovare un’espressione completamente contemporanea nel canto non verbale e nello jodel, ma anche, da trentenne, di esprimere un atteggiamento che corrisponda alla sua generazione. La Svizzera di oggi è multiculturale, urbana e deve affrontare problemi sociali, societari e politici, mentre allo stesso tempo la natura si ripresenta e sfida climaticamente i luoghi di origine popolare. Felber vuole che la sua musica sia uno specchio di tutto questo, mentre sospetta che la musica folk troppo spesso eluda la vita quotidiana. «La musica folk a volte mi ricorda una brochure patinata», dice e aggiunge: «Io, invece, preferisco la carta riciclata.»
Insieme al pianista jazz Lukas Gernet, ha unito le forze per il suo ultimo progetto «hedi drescht». Lì esplorano insieme la domanda «Che cos’è la patria?» e mettono in musica le loro immagini con un caleidoscopio stilistico tra musica classica, jodel e jazz. Sul palco, la raccolta di canzoni «äinigermasse dehäi» diventa una performance audiovisiva interdisciplinare in collaborazione con il collettivo teatrale Fetter Vetter & Oma Hommage, il videoartista Jules Claude Gisler e il creatore teatrale Stephan Q. Eberhard.
Per il suo progetto «Get Going!», Felber fa un ulteriore passo avanti e affronta il tema della morte, che nel recente passato l’ha toccata molto da vicino con la perdita di persone care. È particolarmente affascinata dall’atto della danza della morte. Ma chi balla questa danza? Nella musica popolare esiste il «Tänzli»: è lì che i vivi danzano tenendo presente la morte o per celebrare la vita prima della morte? Oppure è la danza della morte, come nei motivi barocchi che si possono ammirare sulla Spreuerbrücke nella città natale di Felber, Lucerna? O addirittura l’uomo condannato a morte che danza per entrare in un altro mondo? Felber ha lavorato a lungo su queste domande. «In molte culture la vita e la morte sono un processo circolare, mentre noi vediamo la nostra esistenza come un evento lineare», spiega l’autrice. «Voglio che il sentimento paralizzante che ci assale di fronte alla morte si traduca in un movimento che abbia di nuovo una via d’uscita.»
Non sa ancora in dettaglio come il suo progetto si configurerà alla fine. «Ma immagino più un’installazione audiovisiva che permetta alle persone di confrontarsi con il tema in modo completamente individuale in un ambiente intimo.» Il contributo «Get Going!» – sottolinea – le dà la libertà e la sicurezza di realizzare questo progetto senza stress e senza troppi compromessi.
Rudolf Amstutz
Album attuale: hedi drescht – «äinigermasse dehäi»
simonefelber.ch
Dal 2018 esiste «Get Going!» come offerta di sostegno della FONDATION SUISA. Con questa nuova forma di contributo alla creazione vengono incentivati finanziariamente processi creativi e artistici che esorbitano dalle categorie convenzionali. Con cadenza mensile, presentiamo individualmente gli otto destinatari del premio «Get Going!» 2022.