Scoprite il nuovo rapporto d’attività della FONDATION SUISA, che presenta una panoramica delle attività della Fondazione per l’anno 2022:
Rapporti d’attività precedenti
Anuk Schmelcher vince il Premio «Demo of the Year» 2023
La 25a edizione di m4music, il festival di musica pop del Percento culturale Migros, ha celebrato per due giorni la creazione musicale svizzera con quasi 1’500 professionisti accreditati e più di 6’000 appassionati di musica presenti per l’occasione. È stata l’occasione per mettere in luce la fiorente scena musicale svizzera. Le canzoni più promettenti sono state premiate nelle categorie Pop, Rock, Lyrics & Beats, Electro e, per la prima volta nel 2023, nella categoria Fuori Genere. And the Winners are…
DEMO OF THE YEAR 2023
In occasione dell’evento m4music 2023, ANUK SCHMELZER di Bienne ha vinto non solo il FONDATION SUISA Award nella categoria Pop, ma anche il titolo di Demo of the Year con un premio di CHF 5’000.-.
FONDATION SUISA AWARDS 2023
I FONDATION SUISA Awards 2023, del valore di CHF 3’000.- ciascuno, sono stati assegnati anche a un vincitore nelle seguenti categorie:
PREMIO DEL PUBBLICO – VOTATE IL VOSTRO CLIP FAVORITO
È cominciata la corsa al titolo di miglior video musicale svizzero: La FONDATION SUISA, le Giornate di Soletta e m4music, il Festival di musica pop del Percento culturale Migros, premiano i videoclip svizzeri più sorprendenti nell’ambito del «Best Swiss Video Clip 2023». Un premio della giuria e un premio del pubblico sono in palio.
Avete tempo fino al 31 gennaio 2023 per votare il vostro clip preferito tra i 16 nominati:
Il premio della giuria e il premio del pubblico per il «Best Swiss Video Clip» 2023 saranno devoluti dalla FONDATION SUISA, con un premio di CHF 5’000.- ciascuno. I vincitori di entrambi i premi saranno annunciati all’inizio di marzo. I premi saranno consegnati dal vivo durante l’m4music Award Show di sabato 25 marzo 2023.
PREMIO DEL PUBBLICO – VOTATE IL VOSTRO CLIP FAVORITO
È cominciata la corsa al titolo di miglior video musicale svizzero. Votate ora il vostro videoclip preferito 2023.
La FONDATION SUISA, le Giornate di Soletta e m4music, il Festival di musica pop del Percento culturale Migros, premiano i videoclip svizzeri più sorprendenti nell’ambito del «Best Swiss Video Clip 2023». Un premio della giuria e un premio del pubblico sono in palio.
Avete tempo fino al 31 gennaio 2023 per votare il vostro clip preferito tra i 16 nominati:
Il premio della giuria e il premio del pubblico per il «Best Swiss Video Clip» 2023 saranno devoluti dalla FONDATION SUISA, con un premio di CHF 5’000.- ciascuno. I vincitori di entrambi i premi saranno annunciati all’inizio di marzo. I premi saranno consegnati dal vivo durante l’m4music Award Show di sabato 25 marzo 2023.
Il Percento culturale Migros e la FONDAZIONE SUISA cercano i nuovi talenti svizzeri di domani:
I brani più promettenti saranno premiati nelle categorie Pop, Rock, Lyrics & Beats, Electro e, per la prima volta nel 2023, nella categoria Out of Genre. Questa nuova categoria si rivolge ad artisti che si spingono oltre i soliti confini di genere o che sono attivi nel campo del new jazz, della musica d’avanguardia e sperimentale.
Una selezione dei 60 demo più convincenti nelle cinque categorie sarà presentata il 24 e 25 marzo 2023 al Festival m4music di Zurigo. I professionisti della musica daranno un feedback diretto ai musicisti.
Verranno consegnati i «FONDATION SUISA-Awards» per un valore complessivo di CHF 20’000.-. Inoltre, i vincitori riceveranno airplay radiofonico, vetrine di festival, pubblicità sulla scena musicale svizzera e coaching da parte di “Double”, la piattaforma di mentoring del Percento culturale Migros.
Il termine per l’invio di demo per 2023 è scaduto.
Serie di ritratti «Get Going!» 2018
Il sassofonista Bertrand Denzler oscilla continuamente tra improvvisazione e composizione per raggiungere modalità espressive sempre nuove. Adesso il cinquantacinquenne di Ginevra, che vive a Parigi, ha intenzione di ampliare ulteriormente i confini del suo dialogo artistico realizzando una «residenza itinerante». La FONDATION SUISA sostiene questo progetto con un contributo finanziario «Get Going!».
Instancabile, versatile e dinamica sono solo tre degli aggettivi con cui si potrebbe caratterizzare l’opera artistica di Bertrand Denzler. Navigando sul suo sito web, si viene subito travolti dall’enorme quantità di progetti e formazioni. Denzler scherza: «E pensare che ho ristrutturato il tutto in maniera più concisa e perspicua!». Tutto acquista però un senso a un secondo sguardo, cioè quando ci si immerge nei sound disponibili online. Solo allora si trova la visione artistica di Denzler assolutamente coerente. In un primo momento le sculture sonore finemente equilibrate sembrano richiamare un’invitante semplicità, dietro la quale però si nasconde una complessità quasi ipnotica dall’enorme forza magnetica.
«Le mie composizioni si focalizzano principalmente non tanto sulla forma narrativa, quanto sulla struttura interna. Per questo i brani sembrano relativamente semplici, sebbene non siano facili da suonare. Il musicista non deve essere distratto da troppe idee, ma deve potersi concentrare completamente sul suono e sulla precisione», chiarisce l’artista.
Denzler definisce come spazio le sue composizioni orientate al processo. Nella maggior parte dei casi non sono scritte in maniera tradizionale, ma possiedono una struttura predefinita. «Desidero che il musicista si senta coinvolto, che partecipi con la propria testa» sottolinea Denzler. Aggiunge inoltre: «Spesso è solo la struttura temporale a essere stabilita, ma non quella ritmica. Le regole predefinite lasciano sempre aperte moltissime possibilità».
Denzler pratica questa misurazione dello spazio insieme all’esplorazione del suono spaziale con diverse formazioni, tra cui il trio Sowari, Hubbub, Denzler-Gerbal-Dörner, The Seen, Onceim e Denzler-Grip-Johansson. Al tempo stesso continua anche a evadere, improvvisando come musicista ospite in complessi musicali come l’internazionale Šalter Ensemble di Jonas Kocher, in duo con Hans Koch o semplicemente da solista.
In realtà, afferma Denzler, il suo è un curriculum piuttosto tipico per un musicista europeo della sua generazione. Tutto è iniziato con la musica classica e allo stesso tempo con l’ascolto in privato di musica pop e rock. Ma è stata la pura sete di conoscenza che gli ha fatto conoscere in tempi relativamente rapidi i più svariati modi di fare musica in tutto il mondo. «A un certo punto» afferma Denzler «il jazz è diventato la mia occupazione principale perché ero affascinato dall’improvvisazione, cioè dalla concretizzazione del pensiero in tempo reale».
Al jazz è seguita la musica libera (free music), anche se oggi Denzler è ancora impressionato e, probabilmente, tuttora influenzato dalla filosofia e dall’approccio improvvisativo di grandi artisti come Albert Ayler e John Coltrane. A differenza di molti improvvisatori che, dopo aver voltato le spalle all’approccio compositivo, non tornano più indietro, Denzler ha trovato per sé uno spazio che, oscillando tra improvvisazione e composizione, può essere sempre ricreato ex novo sul piano architettonico. «Negli ultimi dieci anni ho avuto la sensazione di improvvisare sempre all’interno dello stesso sistema. All’improvviso ho sentito il bisogno di creare strutture all’interno della mia musica».
La visione artistica di Denzler è una sorta di viaggio di esplorazione, ma non soltanto in senso figurato: l’artista vorrebbe trasferire questo «spazio», inteso come «residenza itinerante», in diversi luoghi geografici per incontrare altri musicisti e creare nuova musica insieme a loro. Finora il progetto si è arenato non solo per questioni finanziarie ma anche perché un progetto aperto di questo tipo non rientra nelle condizioni quadro di una politica di promozione convenzionale. Il contributo di incentivazione «Get Going!» della FONDATION SUISA ne rende ora possibile la realizzazione perché, citando Denzler, «mi permette di seguire la creatività, anziché una condizione predefinita». Aggiunge inoltre, raggiante, che il contributo alla creazione sembra essere studiato su misura per lui. Tra l’altro la definizione che ne dà Denzler ricorda quasi una delle sue composizioni, in cui le strutture definite dall’autore lasciano ancora aperte possibilità inaspettate…